Diciamo che ci sono molti motivi per i quali, spesso, oggetti che valgono 5 vengono pagati 10, 15 o addirittura 20. Per quel che mi riguarda, Nikon e Canon seguono filosofie molto diverse da una ipotetica Leica perchè sono produttori ai quali interessa fare volume, vendere e occupare una fascia di mercato che sia il più ampia possibile.
Canon, da questo punto di vista, è la più aggressiva per motivi legati alla sua stessa natura: è un produttore generalista, specializzato in settori anche completamente differenti tra loro, che privilegia lo share nelle vendite a qualsiasi altra cosa.
Fin'ora questa strategia le ha consentito di praticare prezzi competitivi su molte delle ottiche e dei corpi macchina in vendita ma d'altra parte c'è il rovescio della medaglia. Il lato negativo, molto penalizzante, è quello del controllo qualità in cui Canon è da sempre nel mirino dei suoi stessi utenti; inoltre, sulle ottiche grandangolari, hanno sempre pagato un tributo verso altri produttori. Parliamoci chiaro, il trend delle ottiche alternative su corpo canon FF non è nato per caso.
Inoltre, nessuno è esente dalla regola secondo cui la qualità si paga: basta vedere i nuovi 200/2IS e i TS-E 17 e 24 a che prezzi vengono venduti.
Nikon dal canto suo è una via di mezzo tra la mentalià Canon e quella Zeiss, di nuovo per la sua stessa natura: è una photographic company in senso molto più stretto (ti consiglio anche questo articolo), con prezzi mediamente più elevati rispetto a Canon ma con una qualità proporzionalmente superiore, benché non sia essa stessa esente da problemi. Attualmente hanno una linea di obiettivi eccezionali, paragonabili come caratteristiche ottiche ai migliori vetri che personalmente abbia mai usato.
Parlando di Leica... non è per molti, non ha mai voluto essere per molti e mai gliene è importato: Leica è "perfezione formale" e l'utente tipo è uno ai quali i soldi non mancano. I motivi ci sono però... a parte il fatto che la storia della casa di Solms è particolare e gloriosa (la serie M è leggenda e per motivi reali, NON presunti NE' di moda), c'è la caratteristica di avere ottiche realizzate, montate, testate a mano una per una con tolleranze specifiche talmente strette da non avere quasi mai problemi di qualità e certamente non proporzionalmente paragonabili a SIGMA, Canon o Nikon.
Si tratta di un produttore particolare che esula dalle classiche logiche di mercato e che, per questo motivo, ha dovuto rivedere profondamente, negli ultimi anni, le proprie politiche di marketing associandosi a colossi come Panasonic e creando le serie di compatte C/D/V-Lux, vendute sfruttando il proprio blasone. Per sopravvivere.
Zeiss è una casa gloriosa almeno quanto Leica ma basta vedere che (da diversi anni) le ottiche le progetta facendole però produrre da Cosina, in Giappone, per ridurre i costi e andando incontro al fenomeno dell'outsourcing delle competenze che alla fine svilisce, de facto, il proprio know-how. Basta rifletterci: solo Leica (tra le "grandi" aziende), oggi, può vantarsi di scrivere sui propri obiettivi "Made In Germany".
Non che questo importi chissà quanto, vista la globalizzazione, ma per quel che mi riguarda è un valore pari a quello dell'oggetto venduto perchè equivale a dire che "certe cose sappiamo farle -ancora- anche noi, in Europa". Il nuovo sistema S2 rappresenta, per questi motivi, una sorta di specie protetta, un esempio unico.
Il danno, se perdessimo completamente la capacità di progettare, costruire, vendere ed assistere prodotti tecnologici, sarebbe enorme. Basta guardare quello che abbiamo sotto le mani in questo momento: un banale mouse prodotto a... Taiwan. Senza avere nulla contro i cinesi, ci mancherebbe pure.
Senza volerci sottovalutare, dobbiamo riconoscere che, nel tempo, il decentramento delle forze produttive ha progressivamente portato ad uno svuotamento di competenze e ad una dipendenza sempre maggiore verso i veri poli trainanti con conseguenze non sempre positive e che riguardano altri aspetti come ad esempio quello ambientale: quanto inquinano i nostri mouse? Chi e come controlla le fabbriche che li producono? In Europa ci sono leggi severe che, almeno in teoria, garantiscono il rispetto di certi parametri ma altrove chi ci va a verificare?
Discorsi magari apparentemente OT ma che sono molto più "in tema" di quel che si possa immaginare.
Emanuele