2014: PC Standalone o Server + Renderer (player)?

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    pebibyte L'avatar di marcoc1712
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    Predefinito 2014: PC Standalone o Server + Renderer (player)?

    Ciao a tutti,


    da qualche giorno e dopo qualche mese di assenza, sono tornato a frequentare i 'circoli' di questa mania che ci accomuna, spinto dall'obiettivo di 'svecchiare' il mio sistema di riproduzione della musica liquida, basato attualmente su una configurazione squeezebox, anche se non è rimasto nulla come mamma logitech ha a suo tempo rilasciato.

    Questo forum è stato una scoperta per me, molto interessante, abitato da persone civili ed in questa sezione si parla proprio di quello che mi interessa in questo momento, quindi... mi butto.

    Alla fine del 2013 ho dedicato un po’ di tempo ad investigare le funzionalità di alcuni sistemi, senza però poter fare raffronti qualitativi significativi sul suono, dato che li collegavo tramite una scheda audio USB m-audio piuttosto vecchiotta.

    Come hardware ho usato un vortexbox (simile a cmp2) Win XP, un mac Airbook OS 10.4, un Laptop P4 mobile ed una alixboard Arm7 entrambi con Voyage Linux.

    Oggi sto cercando di capire se:

    a. comprare un nuovo DAC di alto livello a sostituzione del mio Audio Research DAC 1-20 (max 20/48).

    b. Comprare un trasporto USB tipo hiface o Audiophileo da anteporre al DAC ARC per i formati fino a 20/48 ed ad un nuovo DAC di medio livello per i formati ad alta definizione (se non già dotato di USB).

    La soluzione a sembra la più naturale non considerando limitazioni di budget, ma prima di spendere cifre importanti vorrei poter valutare nel mio impianto e quindi – ammesso di trovare un rivenditore che mi faccia provare gli apparecchi – dovrò prima aver allestito una configurazione almeno adeguata, che però non posso provare senza almeno un interfaccia USB/SPDIF, è un cane che si morde la coda.

    La soluzione b è certamente più graduale, potrei investire cifre non esose in un DAC di medio livello, che mi consenta di paragonare pregi e difetti delle varie configurazioni, continuando nel frattempo a godere del mio ARC per i file fino a 20/48 che sono la totalità di quelli attualmente in mio possesso, in un secondo momento potrò valutare la sostituzione dei due dac con uno di livello superiore.

    Il costo complessivo sarà più alto, ma i rischi sono inferiori e la spesa diluita.

    Ho già chiesto aiuto su un altro forum (dove sono presenti molti di voi...) ed il parere che ho ricevuto è che solo dac moderni dal costo > 3.500 Euro raggiungono la qualità sonore dell’ARC, certamente non prodotti di fascia 500 -1000 Euro, quindi sarei orientato per la strada b.

    Chiunque mi voglia aiutare in questa valutazione è benvenuto.

    Indipendentemente da come procederò con il DAC, devo comunque intervenire a livello di trasporto, dato che oggi è limitato anche lui a 20/48, quindi riprendo la ricerca interrotta a Natale e riparto la lì.

    In sostanza, le possibili configurazioni che ho individuato si dividono in 2 macro categorie:

    a. Sistema stand alone collegato direttamente al DAC, tipicamente potente, potenzialmente senza necessità di accesso alla rete ed autosufficiente.

    b. Sistemi distribuiti con server remoto controllato da uno o più dispositivi IoS, Android o WEB, dove solo il player è collegato al DAC. Il player è tipicamente leggero, costituito al limite da una sola “scheda di rete” integrata nel DAC.

    La realtà in effetti è molto più sfumata, dato che anche un sistema stand alone può essere diskless se la libreria viene fatta risiedere su un NAS ed headless se comandato con apposito telecomando a infrarossi o – prevedendo una rete wiFi – da APP su dispositivi IoS o Android o da web, mentre installando tutte le componenti di un sistema distribuito sullo stesso hardware fisico si può replicare esattamente la situazione di un sistema stand alone.

    A mio avviso, la configurazione stand alone tipicamente costituita da un pc ‘tipo’ cmp2 o da un mac mini come harware, con installato localmente i vari foobar, jriver, cplay, itunes, amarra, Audirvana+, ecc. ha un senso solo se per qualsiasi motivo non si vuole o non si può (?) utilizzare una rete, dato che un hardware capace di eseguire il player selezionato e gestire localmente una libreria di medie dimensioni, necessariamente sarà abbastanza potente, probabilmente equipaggiato di HDD a stato solido, probabilmente ventole e quasi certamente con alimentazione switching a meno di non affrontare costi decisamente elevati. Per garantire un minimo di ergonomia avrà uno schermo, una tastiera ed un mouse posizionati da qualche parte nella sala d’ascolto, con quello che ne consegue.

    Se si accetta il compromesso di avere la libreria sul NAS e quindi la necessità di una rete, a mio avviso non ha più alcun senso (funzionale) mantenere la capacità elaborativa nella sala di ascolto, garantendosi così l’isolamento galvanico, da RFI, EMI e rumore in unica soluzione.

    Bisogna poi considerare che un NAS semplifica molto le attività di gestione della libreria, che possono prendere luogo da una qualsiasi postazione in rete e viste immediatamente dal server.

    Per questo motivo non amo molto MPD: è un sistema client server, ma al contrario di altri prevede che il server sia collegato al DAC, quindi la capacità elaborativa DEVE rimanere in sala d’ascolto. Di contro è talmente leggero da poter essere utilizzato con successo su hardware molto economici, silenziosi ed efficienti, risultando però limitato - nella mia esperienza – nel gestire librerie di significative dimensioni.

    Lo standard UPNP/DNLA così come molti sistemi proprietari (es. Squeezebox) realizzano perfettamente l’architettura distribuita, che è aperta e può prevedere componenti opzionali ed ausiliarie sempre colloquianti con il server (es. DRC, DSP, Accesso a servizi di streaming on line, Conversioni di formato, resampling, sincronizzazione,..) bisogna però porre attenzione alle limitazioni imposte, la più famigerata è la capacità di eseguire sequenze di brani in gapless , non prevista nello standard e non sempre supportata.

    Molti player software, nati per essere utilizzati in configurazioni stand alone, come Jriver, Foobar, Itunes ed altri hanno la capacità di effettuare streaming UPNP, trasformandosi di fatto nella componente server di un’architettura distribuita. Le differenze funzionali tra questi non sono enormi, punti di attenzione sono i formati supportati (no FLAC per Itunes, non tutti hanno un completo supporto per i cue files).

    Discorso a parte, a mio avviso, meritano Jplay ed HQPlayer, che non ho ancora provato e quindi cerco qui di inquadrare per quanto ho letto, chiedendo a chi ha esperienze dirette di confortarmi, correggermi o smentirmi, aiutandomi così a capire meglio.

    JPlay non ha una sua interfaccia utente e nemmeno una gestione di libreria, si presenta agli altri player come un ‘device’ con il suo driver, quindi può essere utilizzato in qualsiasi configurazione compatibile. Oltre a questo, prevede la configurazione ‘dual’ cioè un PC è il server e si interfaccia con il player software es. jRiver o Foobar, l’altro è il client o slave, che si occupa SOLO di trasmettere lo stream al DAC. Richiede la presenza in sala d’ascolto di un hardware di elevata potenza (i5), seppur headless. Funzionalmente non aggiunge e non toglie nulla al player utilizzato.

    HQPlayer prevede una componente server che comprende l’interfaccia grafica (scarna) e la gestione della libreria (povera). Non prevede la possibilità di un controllo remoto da Ios, Android o Web ma può prevedere la presenza di un renderer (NAA) che consente di allontanare il server (che deve comunque rimanere raggiungibile, eventualmente da remoto tramite Vlc o similari).

    Il NAA è tenuto volutamente il più leggero possibile (Debian su Cubox-i o altri SOC) e si occupa solo di bufferizzare ed inviare lo stream al DAC.

    Il server si occupa di effettuare tutte le operazioni di resampling, conversione di formato, filtro digitale tipicamente demandate ai DAC oltre a DSP e DRC. ll progettista è convinto che un PC sia meglio attrezzato e più flessibile di un DAC per compiere queste operazioni, tant’è che sta lavorando ad un prototipo di DAC privo di queste funzionalità e per questo – a suo dire – maggiormente performante. L’hardware consigliato è un pc i5 o i7 della serie Z, ma dato che può essere posizionato fuori dalla sala di ascolto, (con i limiti dovuti alla mancanza di applicazioni di controllo remote) può essere anche non estremamente silenzioso e soprattutto, a detta del progettista, non serve sia particolarmente ottimizzato perl'audio ne tantomeno dedicato (esistono pareri discordanti in merito).

    Che dire, di certo è una impostazione originale: dove tutti si pongono l’obiettivo di portare al DAC uno stream bit perfect, HQPLayer prende la direzione contraria e trasforma il server in una potente macchina di manipolazione digitale della musica.

    Se non fosse per la mancanza di applicazioni di controllo e le lacune nella gestione della libreria credo che HQPlayer rappresenterebbe la più pulita e netta realizzazione di architettura distribuita di mia conoscenza, apre prospettive interessanti ed – a mio avviso – rende abbastanza vana la ricerca esasperata del dac perfetto, dato che non si può prescindere dal valutare congiuntamente l’insieme HQPlayer – DAC. Temo che l’hardware a mia disposizione come server sia inadeguato per una prova, certamente però si tratta di una soluzione promettente.

    Ultimo ma non ultimo, Logitech (Squeezebox) media server usato in unione ad un renderer dedicato, ad Ipeng o altre applicazioni Android come controllers su phones, tablet o web.

    E’ una configurazione che conosco benissimo utilizzandola nel mio sistema da anni, l’unica diversità rispetto al mio set up è rappresentata dalla possibilità di utilizzare come renderer un SOC (Cubox, Beaglebone, Wandboar, Rasperry-Pi,…) dotato di una leggera distro linux (ne esistono di dedicate, come Volumio o Voyage, per citarne alcune) con preinstallato l’emulatore software Squezelite, estremamente leggero ed in grado di veicolare a qualsiasi dac riconosciuto da linux uno stream bit perfect. La stessa configurazione co Squezelite piò avvenire utilizzando hw Pc o mac. Io l'ho provato su un Laptop P4 mobile, la cui cpu veniva utilizzata al 4% di picco.

    E’ a tutt’oggi una valida realizzazione di architettura distribuita, efficiente, ricca di opzioni e ampliamente supportata.

    Esistono realizzazioni commerciali (es. Vortexbox) e free (es. Volumio) che la realizzano in pieno e rendono l’installazione e l’utilizzo semplicissimi, l’ampia comunità rende il supporto estremamente efficace.

    Squeezebox paga – a mio avviso - due volte l’essere stato di proprietà Logiteck: prima ha allontanato gli audiofili perché troppo commerciale, oggi allontana i consumatori perché non è più supportato se non da una comunità di volontari in logica open source. Nonostante questo e se dovessi scegliere solo in base alle funzionalità, sarebbe certamente la mia prima scelta ed è certamente in testa alla mia personalissima short list per il confronto.

    In attesa di poter intraprendere direttamente prove e confronti diretti, utilizzando un dac o un’interfaccia USB di livello (v. sopra) vi chiedo di contribuire ad inquadrare al meglio le configurazioni e le relative soluzioni più appropriate (in termini di hardware e software) di riferimento, credo sarebbe molto utile ed istruttivo riuscire a compilare un elenco di riferimenti del genere:

    a. soluzioni con PC Standalone

    a1. cmp2 + cplay + XP. Utilizzare questa configurazione quando: ...
    a2. mac mini + iTunes+ Amarra. Utilizzare questa configurazione quando: ...
    ...

    b. soluzioni distribuite

    b1. HQPlayer, Pc Server Pc I7, 16 GB + Cubox-i: Utilizzare questa configurazione quando: ...
    b2. JRiver + Jplay 'Dual', 2 PC I7 16 GB. Usare questa configurazione quando:...
    b3. Logitech media server + Squeezelite + Ipeng, PC Linux Dual Core 4 GB + Cubox-i + Iphone. Usare questa configurazione quando:...

    ecc.


    Il mio personale e più semplice obiettivo è di arrivare a stilare una short list di papabili configurazioni da confrontare per selezionare quella che diventerà il mio riferimento per i prossimi anni, dato che sono convinto sia inutile e deleterio inseguire continuamente le novità, mentre sia necessario/utile procedere ad una nuova fase di selezione/implementazione solo in una delle seguenti situazioni:

    a. Guasto irreparabile di uno o più componenti
    b. Nuove esigenze
    c. Obsolescenza o gravi limitazioni.

    Io ritengo di trovarmi nell'ultima situazione, dato che con il mio setup attuale posso riprodurre solo PCM fino a 20/48, mentre vorrei poter riprodurre brani in alta definizione, almeno 24/96 o 24/132, risoluzioni superiori e DSD sono un di più ma non una priorità per me, la possibilità di DRC (meglio se integrata con REW, che già utilizzo per le misurazioni) è molto apprezzata.

    Credo ne potrebbe uscire una miniguida di valore generale ed utile a tutti.

    Un saluto, Marco
    Ultima modifica di marcoc1712 : 09-09-2014 a 17:10

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