ciabatte salvafulmini

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  1. #1
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    Question ciabatte salvafulmini

    Salve non so se questa è la sezione giusta, ma volevo chiedere un consiglio di ambito elettrico .

    Io utilizzo attualmente queste due ciabatte, a cui ho collegati pc e schermo lcd + console, e drive vari: 1 e 2.

    Tre domande importanti:

    1) faccio bene a spegnere l'interruttore globale della ciabatta quando ho finito e me ne vado via e conseguentemente a fregarmene del resto, o sono ugualmente a rischio di sovratensioni e colpi di corrente tali da danneggiare i dispositivi collegati anche a interruttore spento?

    2) i led accesi sugli interruttori sottintendono che nessuna sovratensione ha mai colpito la ciabatta e sono indice del buon funzionamento della protezione in ogni caso?
    anche perché ..

    3) tramite un'altro dispositivo di surge protection ho verificato che tutte le spine piccole di casa mia (un po' vecchiotta visto che ha quasi 40 anni) non hanno il polo della terra attivo, e quindi secondo alcuni la protezione della ciabatta non potrebbe entrare in funzione .

    Tipo se un giorno si verifica un temporale, la corrente salta, va e viene, l'interruttore spento mi protegge, o in pratica sono un incosciente a non staccare ogni volta la spina ?

    Grazie.

  2. #2
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    L'interruttore isola le prese della ciabatta, quindi una volta che è disinserito, tutti gli apparati sono isolati dalla rete e non sono più soggetti a nessun fattore esterno.
    In genere le "parafulmini" integrano un fusibile che in caso di sovratesione si rompe interrompendo l'alimentazione, sai quando è entrata in funzione, quando non funziona più. Il led nell'interruttore indica solo che la ciabatta è sotto tensione.
    betaxp86


  3. #3
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    ho trovato in rete alcune cose interessanti, per ripararsi dai fulmini direi che le seguenti avvertenze sono sufficienti:

    - scaricatore di rete elettrica (sono dei filtri che bruciano il caso di fulmine e scaricano a terra il surplus)
    - gruppi di continuità con filtro di rete + stabilizzatore di tensione

    và detto che i metodi di distruzione adottati dai fulmini sono tre:

    1) il fulmine cade vicino casa, il campo elettromagnetico si accoppia con i cavi elettrici e produce correnti nell'impianto elettrico. Qui ti basta un fusibile sulla ciabatta.

    2) il fulmine cade vicino casa, il campo si accoppia direttamente con gli apparecchi elettrici/elettronici. Qui ti può salvare solo un buon alimentatore installato nell'apparecchio. Esso deve essere adeguatamente protetto

    3) il fulmine cade "sulla" casa. Puoi provare con la religione e tanta tanta preghiera.

    4) il fattore culo, spesso, anche lui da solo fà miracoli

    PS la messa a terra dell'impianto DEVE esserci, fà parte delle norme di sicurezza di base.

    wiki..

    Impiantistica


    Nodo equipotenziale con disgiuntore per l'effettuazione di prove


    L'impianto è costituito da una linea dorsale (conduttore equipotenziale) che percorre verticalmente tutto l'edificio e da una serie di nodi equipotenziali da cui partono le diramazioni secondarie. Le diramazioni giungono a collegarsi alle parti metalliche fisse ed all'alveolo di terra delle prese elettriche. La normativa elettrica italiana (CEI 64-8) prevede che tutte le masse metalliche che possano portare un altro potenziale (tubature del gas e dell'acqua ad esempio) siano messe a terra in quanto masse estranee. La sezione dei conduttori di messa a terra deve essere non inferiore a quella dei cavi che portano l'energia elettrica all'area protetta, e comunque non inferiori a precisi limiti stabiliti dalla norma CEI 64-8.
    Dal lato opposto l'impianto è elettricamente connesso al terreno per mezzo di dispersori. Questi possono essere:

    • picchetti in rame o acciaio zincato a sezione circolare o a croce, infissi nel suolo per uno o due metri;
    • cavo in rame non isolato (in gergo corda) interrato intorno al perimetro dell'edificio;
    • qualora le caratteristiche costruttive lo consentano, si possono usare le strutture delle armature di acciaio del cemento armato come dispersore naturale.

    Le norme prevedono che la resistenza elettrica esistente tra l'impianto ed il terreno sia al di sotto di un valore limite coordinato con il valore dell'interruttore differenziale meno sensibile (generalmente l'interruttore generale dell'impianto) (il valore di 20 ohm, indicato dall'articolo 326 del D.P.R. 547/55 è da ritenersi superato in quanto la legge del 1968 prevede il riconoscimento della regola dell'arte alla normativa CEI che obbliga invece a coordinare il valore dell'impianto con il valore della corrente di intervento dell'interruttore differenziale) e che questo valore venga misurato ad impianto realizzato per poterne dichiarare la conformità. Per potere ricontrollare in qualunque momento la corretta funzionalità del sistema, devono essere previsti in corrispondenza dei nodi equipotenziali e/o dei dispersori, dei punti di sezionamento ispezionabili dove potere collegare le apparecchiature di misura.
    La messa a terra va oltre il semplice collegamento con un cavo, ma è qualcosa di più complesso e richiede competenze progettuali specifiche. Si tratta infatti di mantenere equipotenziali le strutture anche in caso di forti correnti impulsive dovute per esempio alla caduta di fulmini. Per questo motivo i diversi impianti presenti in un edificio, elettrico, idraulico, del gas, di riscaldamento ecc, devono essere tra loro coordinati. Si supponga per esempio che un fulmine colpisca il tetto e si scarichi attraverso la linea di messa a terra. In questo caso, data l'elevatissima corrente circolante nel conduttore, per effetto della legge di Ohm si avrà un potenziale elevato per esempio anche sugli elettrodomestici collegati. Se l'impianto idraulico non è coordinato si potrà avere una pericolosa differenza di potenziale tra lavatrice e rubinetto. In un sistema ben coordinato, tutte le masse metalliche sono sempre allo stesso potenziale. Nell'eventualità prima descritta tutto il locale bagno si porterebbe a potenziale elevato ma non ci sarebbe nessuna differenza di potenziale pericolosa tra le parti.
    Per questo motivo devono essere opportunamente collegati all'impianto di messa a terra i tubi degli impianti idraulico, del gas, di riscaldamento e, in generale, tutte le masse metalliche presenti nell'edificio.
    Ultima modifica di brugola.x : 23-09-2010 a 17:34

  4. #4
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    Ho letto che nel caso delle salvafulmine il led sopra l'interruttore o nelle immediate vicinanze (quindi aggiuntivo a esso) indica che il circuito salvafulmine suddetto è ancora in funzione.
    Quando rimane spento, allora la ciabatta, dopo aver verosimilmente preso una "botta" di corrente, è diventata una semplice multipresa. Sbaglio?

  5. #5
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    in teoria, se è saltato il fusibile proprio non dovrebbe funzionare. In caso la apri, cambi il fusibile con uno uguale e ripristini il passaggio di corrente.
    la mia non và, in caso devo cambiare il fusibile. E' importante rispettare la capacità della stessa, se regge 1500W non puoi attaccarcene 2500..
    non è che magari si è solo bruciato il led rosso che è sull'intettuttore e che la ciabatta funzioni in modo regolare?

  6. #6
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    ho verificato con un altro surge protection con la spia "grounding" che le spine grosse in casa mia hanno tutte la terra, più un'altra piccola aggiunta da poco da una persona competente.
    Tutte le altre piccole non ce l'hanno, dal che si può dedurre che un bischero di elettricista 35 anni fa abbia tirato via sulle ultime con la messa a terra perche aveva fretta, ma la connessione della terra da collegare potrebbe essere già presente nelle prese che ancora non l'hanno attiva.

  7. #7
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    non serve a nulla avere la lavatrice, gli aspirapoverti, i televisori, magari con la presa magari suko e la terra poi "a valle" dell'impianto non è collegata, anche a casa mia gli elettricisti non avevano messo a terrà l'impianto, c'erano i cavi arrotolati ed infilati in una specie di controssoffitto in lamiera sotto il portico a piano terra. A suo tempo, quando ci accorgemmo della cosa, siamo stati noi (6 famiglie x 3 piani) che ci siamo fatti carico per sistemare la cosa
    molti impianti fatti in case "vecchie" magari di 20-30 anni fà sono sprovvisite della messa a terra

  8. #8
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    Originariamente inviato da betaxp86
    L'interruttore isola le prese della ciabatta, quindi una volta che è disinserito, tutti gli apparati sono isolati dalla rete e non sono più soggetti a nessun fattore esterno.
    In genere le "parafulmini" integrano un fusibile che in caso di sovratesione si rompe interrompendo l'alimentazione, sai quando è entrata in funzione, quando non funziona più. Il led nell'interruttore indica solo che la ciabatta è sotto tensione.
    Da quanto ho letto pare che un ruolo importantissimo nella sicurezza da sovra/sottotensioni assuma anche il fatto se l'interruttore generale della ciabatta, a cui tutto l'ambaradàn è collegato, sia bipolare o unipolare.

    Nel primo caso oltre alla fase anche il neutro sarà scollegato dalla rete elettrica.

    Perciò si potrebbe ragionevolmente affermare che con un interruttore generale bipolare, durante il normale non utilizzo, si potrebbe mantenere tutto collegato e limitarsi a scollegare la presa solo in immediata prossimità di forti temporali, da quanto ho capito?

    Ora la mia domanda è questa: le mie su citate ciabatte sono dotate di questi interruttori? E chi mi potrebbe fugare questo dubbio, visto che sul sito non se ne parla?
    Se avete qualche consiglio in merito vi ringrazio se potete intervenire.

  9. #9
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    Originariamente inviato da betaxp86
    L'interruttore isola le prese della ciabatta, quindi una volta che è disinserito, tutti gli apparati sono isolati dalla rete e non sono più soggetti a nessun fattore esterno.
    In genere le "parafulmini" integrano un fusibile che in caso di sovratesione si rompe interrompendo l'alimentazione, sai quando è entrata in funzione, quando non funziona più. Il led nell'interruttore indica solo che la ciabatta è sotto tensione.
    parli di un ionterrutore esterno tipo bipolare o quelo integrato sulla ciabata ?


    il 90% delle ciabate ha un interrutore unipolare quindi se siamo fortunatio disinserisce la fase in caso contrario disinserisce il neutro


    in quel caso tutti gli apparecchi sono ancora sotto tensione

  10. #10
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    Originariamente inviato da Tails
    Da quanto ho letto pare che un ruolo importantissimo nella sicurezza da sovra/sottotensioni assuma anche il fatto se l'interruttore generale della ciabatta, a cui tutto l'ambaradàn è collegato, sia bipolare o unipolare.

    Nel primo caso oltre alla fase anche il neutro sarà scollegato dalla rete elettrica.

    Perciò si potrebbe ragionevolmente affermare che con un interruttore generale bipolare, durante il normale non utilizzo, si potrebbe mantenere tutto collegato e limitarsi a scollegare la presa solo in immediata prossimità di forti temporali, da quanto ho capito?
    [...]
    hai letto di qualcuno che sa il fatto proprio

    La differenza è davvero sostanziale, e non si capisce il perché, ma per poche decine di centesimi di euro di differenza i costruttori di ciabatte (e badiamo bene, succede la medesima esatta circostanza anche con gli interruttori di psu per computer, anche di marchi blasonati) non utilizzino interruttori bipolari di qualità.

    bipolare:




    unipolare:






    Originariamente inviato da Tails
    [...]
    Ora la mia domanda è questa: le mie su citate ciabatte sono dotate di questi interruttori? E chi mi potrebbe fugare questo dubbio, visto che sul sito non se ne parla?
    Se avete qualche consiglio in merito vi ringrazio se potete intervenire.

    eh eh, hai ragione: praticamente nessuna azienda ne fa riferimento, e spesso non resta che dotarsi di multimetro per constatare

    A meno che non sia un prodotto della tedesca Brennenstuhl, per mia esperienza, direi di avere quantomeno dei ragionevoli dubbi che vengano utilizzati dei bipolari

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