4. Vista da vicino - Teardown


ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 1 


Concludiamo la prima parte della nostra analisi addentrandoci nelle viscere della ROG Azoth per scoprire le sorprese che ha in serbo per noi.

Rimosse le dieci viti collocate lungo il profilo inferiore, possiamo estrarre la cornice metallica frontale, accedendo alla struttura interna.

Qui troviamo una solida piastra in acciaio di colore nero, i cui punti di contatto con il vassoio inferiore sono ammortizzati da dieci cuscinetti in silicone, con il cosiddetto design "gasket mount" volto a fornire all'utilizzatore un feedback tattile e sonoro molto più stabile e piacevole.


ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 2  ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 3 


Sotto ad essa si interpone al PCB un ulteriore strato fonoassorbente in silicone da 3,5mm, difficilmente estraibile in quanto incollato.


ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 4 


Dopo avere estratto piastra e PCB, accediamo al fondo della tastiera dove è collocato uno spesso tappetino in PORON, materiale industriale che garantisce il mantenimento della struttura anche dopo la compressione con un'ottima tenuta contro acqua, polvere e aria.


ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 5 


A concludere il design tattile e acustico della Azoth, frapponendosi come ultima barriera al vassoio in plastica, troviamo uno spesso e pesante sagomato in silicone con personalizzazioni ROG, a cui si incastrano millimetricamente il PCB di interconnessione e gestione, la batteria da 4000mAh ed i circuiti del display OLED.


ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 6  ASUS ROG Azoth 4. Vista da vicino - Teardown 7 


Per quanto concerne la parte strutturale, ASUS ha svolto un lavoro egregio, sfruttando al meglio ogni anfratto della Azoth per raggiungere una sensazione tattile che prende le debite distanze dal classico prodotto commerciale, avvicinandosi molto di più al mondo delle custom.